Roma Cinema Fest : 2° giorno

22:29


ATTENZIONE! IL TESTO CHE SEGUE PUO' SVELARE DEL TUTTO O IN PARTE LE TRAME DEI FILM.



Il nostro secondo giorno al Festival del Cinema è stato intensissimo infatti abbiamo visto 4 proiezioni! La mattina siamo state a vedere La Brindille (di Emmanuelle Millet, Francia) per la sezione "Alice nella città - in concorso" e vincitrice (ad ex-equo con Circumstance di Maryam Keshavarz) del Premio Marc'Aurelio Esordienti. Il film mi è piaciuto davvero molto, anche se la tematica era molto pesante. Sarah, diciannove anni, scopre al sesto mese di essere incinta proprio quando non riesce ad ottenere il lavoro dallo stage che stava seguendo. Si trova immersa in una situazione che non vuole ma la gravidanza è troppo avanti per poterla interrompere perciò sceglie la via dell'adozione. La vita la porta a dover lasciare il suo alloggio e ad appoggiarsi ad una casa famiglia dove altre sue coetanee, a differenza di lei, fanno di tutto per avere i figli che aspettano, andando anche contro a fidanzati e famiglie. Nonostante questo, Sarah è sicura della sua scelta e il tema dell'abbandono viene raccontato in maniera delicata e mai banale. E' impossibile non essere Sarah, con tutti i suoi sogni e i suoi no, mentre si guarda questo film. Una tematica vista e rivista (la ragazza sola, il figlio non voluto, tutta la vita davanti) raccontata in modo dolce e sincero, interpretata benissimo da Christa Theret che praticamente porta avanti un film da sola. L'unica cosa che ci tengo a dire riguardo alla proiezione in sè e per sè è che vedere i film del mattinèe è veramente una tortura a causa delle scolaresche. Capisco che un'esperienza come quella di assistere ad una proiezione del Festival possa servire per far attecchire l'amore per il cinema su qualcuno di loro ma magari su 2 o 3 che si meritano di vivere questa cosa ce ne sono due o trecento che non hanno rispetto per niente e nessuno. Una desolazione infinita.

Christa Theret (La Brindille)
Nel pomeriggio, invece, siamo state a vedere The deep blue sea di Terence Davies (Regno Unito) che è stato l'unico film che non ho apprezzato di tutto il festival. Nonostante la presenza della meravigliosa Rachel Weisz, il film mi è risultato veramente pesante da seguire soprattutto a causa della sua (credo voluta) lentezza. Non voglio essere fraintesa: io sono un'amante dei film strazianti, delle storie tristi e quant'altro ma qua davvero ce n'era d'avanzo: il suicidio, il tradimento, il marito vecchio, l'amante distratto, la depressione, l'abbandono, il finale triste. Troppo, troppo. E più che altro non sono riuscita ad immedesimarmi davvero con nessuno dei personaggi che, per come sono fatta io, è un dato importantissimo per farmi seguire e apprezzare un film.
Cast e regista "Poongsan"

La sera siamo andate a vedere Poongsan di Juhn Jaihong (Corea del Sud) che è il film che ho preferito su tutti quelli che ho visto. In sala erano presenti il regista e l'attrice protagonista Kim Gyu-ri incredibilmente brava nel film. E' stato stranissimo vederla in sala: era tremendamente magra rispetto al film ma comunque bellissima (le orientali di solito non sono belle - a mio avviso - ma quando lo sono davvero levano il fiato.. e lei lo è!). La storia non è per niente semplice (e lo dimostra anche la durata del film: più di 2 ore) ma ti prende davvero e ti trascina fino in fondo ad un avvicendarsi di situazioni estreme e crudeli. Il protagonista (Yoon Kye-sang), un uomo dall'identità misteriosa che si fa chiamare Poongsan, svolge il pericolosissimo mestiere di corriere tra la Corea del sud e quella del nord, attraversando con incredibile semplicità e velocità la zona smilitarizzata tra le due. Solitamente trasporta video, foto o oggetti tra famiglie che sono state divise dal confine: è un compito pericoloso e difficile ma se ne assume inspiegabilmente il rischio. E' un personaggio strano e affascinante: per tutto il film non parlerà mai e non sapremo mai a quale delle due coree appartenga veramente o in quale regime abbia fede. Gli agenti governativi scoprono questo suo "contrabbando" e gli affidano la missione di riportare in Corea del Sud la fidanzata di un disertore nordcoreano. Il viaggio per portare questa ragazza a destinazione è pieno di situazioni limite tra la vita e la morte, intensissime, e i due si innamorano. Il disertore (nonchè mandante di Poongsan) capisce cosa i due provano e tradisce il ragazzo consegnandolo agli agenti. In una serie di ricatti e proposte devastanti che fanno leva sull'amore dei due, la storia finisce in una sorta di moderno e straziante Romeo e Giulietta. Splendido l'escamotage finale di Poongsan, una volta che l'amore della sua vita ormai non c'è più, di rinchiudere in una stanza senza uscite, uno ad uno, tutti i componenti dei gruppi estremisti di Nord e Sud in cui si è imbattuto durante il corso della sua storia, lasciando che le loro convinzioni statiche valgano più delle loro stesse vite. Un film  forte e a tratti talmente crudo da far stare male ma incredibilmente coinvolgente. Personalmente l'avrei fatto vincere dato che era in concorso nella selezione ufficiale. 

Yoon Kye.Sang (Poongsan)
Dopo l'intenso film della serata, per il dopocena sono andata a vedere Hysteria in Sala Santa Cecilia (che è talmente imponente e bella che pure la pubblicità ti emoziona su quello schermo lì!). Il film è della regista inglese Tanya Wexler mentre gli attori principali sono Hugh Dancy, Maggie Gyllenhaal, Rupert Everett e Felicity Jones (che ho apprezzato moltissimo anche in un altro film che ho visto nei giorni successivi). Tra l'altro con la regista e con Maggie Gyllenhaal in sala durante la proiezione era presente anche quel gran gnocco di Ruper Everett! Il film è la storia (vera! anche se un po' romanzata..) dell'invenzione del vibratore (a fine '800) e all'ingresso in sala tutte le gentili donzelle sono state omaggiate di una versione mini del suddetto che ci ha fatto ridere non poco! Il film è una commedia molto ben fatta, mai volgare e a tratti davvero esilarante con un cast di tutto rispetto e l'immancabile storia d'amore a lieto fine: l'ho visto veramente molto volentieri e non mi leverò mai dalla testa quello spolverino elettrico ahahaha!

Tanya Wexler, director - Magghie Gyllenhaal - Ruprt Everett




(H&M swallows bolero - PROMOD lace top - H&M black jeans - OVS INDUSTRY studded boots - MAX MARA vintage blazer - ROSSELLA CARRARA swallows earrings)

You Might Also Like

4 commenti

  1. ciao Iris, ti seguo da poco ma volevo farti i complimenti, sei molto simpatica e mi piace il tuo blog :)
    una domanda, come hai fatto ad avere l'invito per il festival del cinema?

    RispondiElimina
  2. @anonimo: ciao :) non ho ricevuto nessun invito. sono stata accreditata con la casa di produzione dove lavora il regista a cui faccio da assistente. :)

    RispondiElimina
  3. non sapevo che facessi l'assistente di un regista :) che bel lavoro, complimenti ;)

    RispondiElimina
  4. @anonimo: non sono assistente alla regia, tengo a precisarlo.. ma assistente personale. mando mail segno appuntamenti ecc ecc. fondamentalmente per imparare qualcosa di questo mondo :)

    RispondiElimina

Lascia un commento per dire la tua!
[I commenti contenenti link attivi verranno segnalati come Spam]


Licenza Creative Commons
Based on a work at www.stylosophique.com.
You are not allowed to use or modify the content. You can't use it for commercial reasons.
You can't share the pics/text/graphic without my prior consense and they have to be linked back to this blog.
Permissions beyond the scope of this license may be available at stylosophique@hotmail.it.



buzzoole code

Subscribe