Quella cosa che avete letto qua e là che dice che la cura per ogni cosa è l’acqua salata - le lacrime, il sudore, il mare - è vera. Sì, esatto, mi prendo la libertà , sulla base della mia personalissima esperienza, di dirvi che lo è.
Ho imparato che quando ti viene voglia di piangere è un tuo diritto farlo, perché le lacrime che trattieni vanno solo a riempire il pozzo di malessere che è già pieno quasi fino all'orlo. È bene che gli argini si aprano ogni tanto, lasciarsi andare alla disperazione quel tanto che basta per ritrovare la forza di rimettersi in piedi. Si piange un po', ci si asciuga la faccia e la vita continua.
Ho imparato che quando l'ansia ti preme sul petto e ti genera un dolore di cui non sai spiegare l'origine è inutile farsi tante domande e arrovellarsi di pensieri sparsi. Cuffie, leggings, scarpe sportive e via a camminare. Passo svelto per mezz'ora, per un'ora o fino a quando non ne potete più. Respiri lunghi, a pieno petto, a fare spazio a quel dolore che sarà sempre meno intenso. A sudarlo via.
Ho imparato che il fatto di essere nata sul mare me lo porterò per sempre dentro e che ogni volta che vorrò mettere ordine nel casino che ho in testa mi basterà girarmi verso l'orizzonte, respirare profondamente e ridimensionare tutto di fronte all'immensità del blu. È per questo che quando l’Acqua dell'Elba mi ha chiesto di seguire con loro il profumo del mare ho detto sì, a occhi chiusi.
Seguendo il profumo del mare, il primo posto dove sono arrivata è... su uno yacht. Proprio così, state pensando "è un segno!" e io sto pensando "magari!". Di certo, senza Acqua dell'Elba, non avrei mai scoperto che a pochi km da dove abito (a Viareggio, per la precisione) si tiene ogni anno il Versilia Yachting Rendez-vous, la fiera in cui le aziende leader del mondo della nautica sono le protagoniste indiscusse. Acqua dell'Elba, oltre ad essere uno dei 170 espositori partecipanti a questa importante fiera, mi ha permesso di vivere da vicino un mondo che conoscevo solo di riflesso, quello degli yacht. Un mondo "a parte" se così si può dire, molto distante da me ma incredibilmente affascinante. Mi è sembrato, per un weekend, di vivere in uno di quei film col lieto fine, in cui ogni ambientazione ti fa dire "vorrei vivere così"!
La fragranza: Acqua - Essenza di un'isola
Se vi dicessi che tutti i profumi di Acqua dell'Elba sono perfetti per voi sapreste con certezza che vi sto raccontando una bugia. Perché non è così che si valuta un profumo e non è così che me ne sentirete parlare. Scegliere di indossare un determinato profumo è una decisione tutt'altro che leggera e soprattutto non basta che un profumo ci piaccia per essere quello giusto per noi. La fragranza giusta reagisce con la nostra pelle, col nostro odore naturale e crea quel profumo che ci contraddistingue e che fa dire agli altri "che buono! cosa indossi?". A me è successo così con Acqua, il profumo unisex della linea Essenza di un'isola che comprende anche Smeraldo e Altrove. Nella mia vita, il rapporto coi profumi è spesso stato di questa tipologia: mi innamoro di un profumo che sento, lo provo, sta malissimo con la mia pelle, rinuncio a malincuore ad indossarlo (mentre lo scrivo penso che mi succede la stessa cosa con gli uomini, ma questa è un'altra storia). Ero quindi terrorizzata all'idea di confrontarmi con una realtà che forse mi avrebbe dato una delusione. La prima volta che ho sentito Acqua ho pensato che fosse pazzesco: agrumi, sentori di sale, fiori e bacche di mirto, legno di cedro, muschio acquatico... p-a-z-z-e-s-c-o, davvero, incredibilmente estivo. E subito dopo, una fitta di tristezza, "mi starà malissimo". Non mi sono fatta scoraggiare e l'ho provato scoprendo che non mi stava male affatto, anzi, il contrasto salato sulla pelle (solitamente porto fragranze molto dolci!) mi piace moltissimo. I primi complimenti che sono arrivati - i primi di una lunga serie - mi hanno fatto capire che avevo fatto bene ad osare per questa volta! (Acqua è il profumo che ho in mano nella foto di apertura di questo post mentre, in quelle successive, potete vedere Classica)