17 Aprile 2020
Oggi compio 30 anni. Non c'è bisogno che dica che avevo immaginato uno scenario decisamente diverso per questa data che segna - per me - un traguardo importante. Sicuramente non una pandemia mondiale, ecco.
Per onestà intellettuale, però, devo anche ammettere che non ho mai amato molto i miei compleanni. Sono il tipo di persona a cui questo anniversario trasmette tanta malinconia. Non so spiegare perché, non so se c'è una motivazione scientifica dietro ma avrei sempre fatto a meno di festeggiare e se l'ho fatto era più perché "si usa fare così" che altro. Ma quest'anno era diverso.
Più o meno dall'anno scorso (cioè da Aprile 2019 quando ho compiuto per l'ultima volta 20 anni), ho iniziato a provare una sensazione strana pensando al mio prossimo compleanno, quello dei 30 anni. Negli ultimi 3 anni ho completamente cambiato (in meglio!) me stessa e la mia vita. Ho fatto esperienze, investito su me stessa, sono cresciuta, ho imparato e continuo a farlo. Alla fine del 2019 ho preso delle decisioni difficili ma necessarie, ho voluto mettermi davanti a tutto: centrarmi. Tutto questo lo avrei voluto festeggiare - sì, è la parola giusta - in questa data così particolare per me: un bel venerdì 17 di un anno bisestile. Non vedevo l'ora.
Ho fatto l'errore più grande che si possa fare: ho caricato questa cosa di aspettative. Se ancora non ve l'hanno mai detto il segreto della delusione è esattamente questo: aspettarsi qualcosa di finalmente bello. Da parecchio prima di questa data, infatti, avevo già fatto una lista di possibili opzioni per festeggiare i miei 30 anni: festa a tema, viaggio, cena stellata... tutte andate in fumo, ovviamente.
Mi faccio tenerezza da sola se ci ripenso adesso. Adesso che le priorità sono talmente diverse e che le cose veramente importanti sono quanto mai chiare. Certo, ho attraversato una fase egomaniaca in cui ho pensato che l'Universo avesse complottato per farmi saltare un Compleanno importante ma, ve lo dico, è durata molto poco.
Abbruttirsi su cose non in nostro potere ci rende ancora più miserabili, non fa altro che scollarci ancora di più dalla realtà di quanto il distanziamento sociale già non stia facendo e per questo, in questo giorno che aspettavo da così tanto e che non andrà minimamente come avrei voluto o immaginato, voglio comunque essere grata per almeno un paio di cose. La prima è che sono sana, sono a casa mia, sana, un po' esaurita come tutti ma ancora non mi sono tagliata la frangia da sola e questo è un piccolo passo per l'umanità ma un grande traguardo per la Iris. E la seconda è che le persone che amo stanno tutte bene. Tutte. E, anzi, dirò di più: non conosco nessuna persona positiva al Covid19. E questo è il più bel regalo che si possa chiedere.
Avrò voglia di festeggiare questi 30 anni più avanti? Non credo.
Ci sarà qualcos'altro per cui festeggiare? Questo è certo!
Anche se adesso il futuro non lo è.