Nel mio ambito, i cappotti e - più in generale - i capispalla sono un tema che crea grandissima confusione e genera quindi molta ansia nelle persone al momento dell'acquisto. Il cappotto, infatti, è un capo con un prezzo solitamente medio-alto (possiamo dire con tranquillità che è il capo più costoso dell'armadio, escluse scarpe e borse) e dunque - giustamente - la sua scelta va fatta secondo criteri che siano valorizzanti per noi che quel cappotto lo andremo ad indossare. Il capotto deve aver un buon taglio, essere di buona qualità, vestirci bene e... durarci nel tempo.

Nel post di oggi vorrei però parlare specificatamente del suo utilizzo abbinato a abiti, gonne e blazer per rispondere così a una delle domande che mi viene posta senza soluzione di continuità su Instagram: "che cappotto metto sopra i vestiti / le gonne / i blazer??"

Per scegliere un cappotto che ci stia bene e ci duri nel tempo ci sono vari criteri da tenere in considerazione. Questo tema mi porta dunque a fare delle premesse necessarie. La scelta del cappotto è estremamente personale ed è dunque impossibile in un blog-post generalizzare la questione e dare un suggerimento egualmente valido per tutti: su questo stesso tema - la scelta del cappotto -  durante la Consulenza di Immagine si va in profondità e si studiano le necessità e le esigenze della singola persona. In ogni caso, però, ci sono delle regole di stile applicabili sempre e in questo post - di seguito - ve le illustrerò!

Appurato che per scegliere il cappotto ci sono dei criteri da seguire, andiamo a rispondere alla domanda "sì, ma quali?". I criteri con cui scegliere il cappotto sono: qualità, colore, forma/modello, lunghezza. Nello specifico:

- qualità: il cappotto, per tenere caldo, dovrà avere una buona qualità ed essere dunque composto di lana o cashmere in percentuali molto alte se non al 100%. Da evitare i cappotti in poliestere (plastica) e in tessuti sintetici: sono lucidi, rigidi e non tengono caldo.

- colore: il colore perfetto per il cappotto è sicuramente un colore neutro che appartiene alla propria palette cromatica o, ancora meglio, alla propria palette di stile. Non c'è dunque il colore neutro perfetto per tutti ma c'è un colore neutro perfetto per ognuno. Se è la prima volta che sentite nominare questo tema vi suggerisco il mio post sull'Armocromia spiegata facile: vi si aprirà un mondo!

- forma/modello: esattamente come per la Stagione cromatica, con la Consulenza di Immagine e in particolare attraverso la consulenza di Forma del Corpo, si può capire quale sia il modello di capotto più adatto a noi. La forma dei capi che indossiamo, infatti, serve a valorizzare (o - se questo è il desiderio - camuffare) delle parti di noi, a nostra scelta. Secondo questo stesso principio, in base alla nostra Bodyshape e alle nostre proporzioni si può scegliere anche il modello di cappotto più adatto a noi!

- lunghezza: la lunghezza del cappotto è un tema immenso. I capi che indossiamo infatti devono essere armoniosi con le nostre proporzioni ma anche armoniosi fra loro e cioè ben bilanciati. Da questa breve descrizione si capisce subito che il tema della lunghezza del cappotto è ampio: non potendo in questo post conoscere le proporzioni di tutti quelli che lo leggeranno, mi soffermerò più nello specifico sulle regole delle lunghezze fra capi. Queste, infatti, sono sempre valide, qualunque sia il corpo che indossa quei capi! Tenete sempre a mente che, queste regole, pur essendo corrette potrebbero non funzionare comunque su di voi per le vostre proporzioni personali: di questo aspetto avrete occasione di parlare con la vostra Consulente di Immagine durante l'analisi delle forme!

La regola generale per indossare un cappotto sopra ad una gonna ha 3 declinazioni egualmente valide:

- il cappotto deve essere lungo quanto la gonna

- il cappotto deve essere più lungo della gonna

- il cappotto deve essere corto in vita (cropped)

L'opzione che non è compresa tra queste e cioè il cappotto più corto della gonna è considerato un errore di stile ed effettivamente quel pezzetto di stoffa che spunta da sotto i cappotti non è valorizzante per nessuno. Anche fra le 3 opzioni corrette ce ne potrebbero essere alcune maggiormente valorizzanti di altre nel singolo caso specifico. Come mai? Perché - come ho anticipato nel paragrafo precedente - i capi devono essere armoniosi fra loro ma anche con il corpo che li indossa (anzi, soprattutto con il corpo che li indossa!) e le bodyshape possono avere esigenze diverse in questo senso.

L'opzione del cappotto/blazer corto in vita è sicuramente quella meno "calda": non copre nè i reni nè i fianchi e questo potrebbe non essere adatto al clima invernale. E' però una opzione corretta a livello di lunghezze e sfruttabile nella mezza stagione!

La regola (con le sue 3 declinazioni) è la medesima delle gonne, dunque:

Quando invece parliamo dei capispalla da insossare sopra ai Blazer la situazione si complica perché aumentano gli strati dei capi. Per farli risultare armoniosi bisognerà essere molto consapevoli di se stessi. E' una struggle di cui siete già al corrente se, come me, amate immensamente i blazer e li considerate espressione della vostra personalità. Ho però, anche in questo caso, due linee guida generiche e applicabili a tutti (quando dico "applicabili a tutti" intendo al netto delle esigenze di proporzione/bodyshape personale come affrontato nei paragrafi precedenti). I capispalla da indossare sopra ai Blazer in inverno sono:

- il cappotto abbastanza grande (soprattutto di manica) da passare sopra al blazer o da tenere appoggiato sulle spalle (senza infilare le maniche): quest'ultima opzione è tanto chic quanto inadatta al clima molto freddo.

- smanicato (in pelliccia, ecopelliccia, pelliccia sintetica, montone, ecomontone & co). Questa è DECISAMENTE la mia opzione preferita! L'unica accortezza è che lo smanicato sia lungo quanto i blazer o più lungo: di nuovo, non lo metteremo più corto per non far fuoriuscire pezzetti di stoffa buffi qua e là.

Ormai ci siamo abituati a questa colorata tradizione di fine anno: il Pantone Color Institute, dopo aver esaminato influenze e tendenze da tutto il mondo con particolare riguardo per i settori della moda, dell'arte e del design, decreta il colore dell'anno successivo e ce ne dà notizia a fine Novembre o - come l'anno scorso e quest'anno - a inizio Dicembre. Dopo il Very Peri del 2022, il Pantone Color of the Year 2023 sarà Viva Magenta: ve lo racconto in questo post!

Il Viva Magenta, colore che segnerà l'anno 2023 per Pantone, fa parte della famiglia dei Rossi, esattamente come il Magenta da cui prende parte del nome. E' una sfumatura di rosso però vibrante e che trasmette coraggio e esuberanza, concetti racchiusi nel "Viva" del suo nome. Quest'anno anche un altro colore della famiglia dei Rossi era già ufficialmente diventato un colore Pantone: il Pink PP By Valentino.

E' un rosso nuovo, pensato per incoraggiare l'espressione di sè e l'empowerment. Pantone l'ha pensato come un colore ribelle, audace, vivace e inclusivo, senza barriere, senza confini. La Direttrice Esecutiva del Pantone Color Insitute, Leatrice Eiseman, ha dichiarato che questa tonalità prende spunto dalla natura (in contrapposizione con il fatto di vivere nell'era della tecnologia), in particolare dal rosso della cocciniglia, un colorante naturale preziosissimo, forte e luminoso. Viva Magenta ha quindi una forza primordiale che ci aiuta a costruire la nostra forza interiore!

Come sempre, quando viene presentato un nuovo colore Pantone, Instagram si riempie di domande (e risposte) riguardo alla sua palette armocromatica. Da subito è stato detto che fosse un colore Inverno e poi anche che qualche altra palette potesse "rubarlo"... ma è proprio così? Vediamo bene nel dettaglio i tecnicismi.

Viva Magenta e armocromia: il parere di Iris Tinunin, Consulente di Immagine, Esperta del colore

Dato che il Viva Magenta ha sottotono freddo potremmo dire - genericamente - che doni a chi fa parte delle Stagioni armocromatiche fredde: Inverno & Estate. Ma il sottotono non basta perché un colore sia valorizzante. L'intensità e la saturazione del Viva Magenta sono, infatti, particolarmente spiccate e per questo fra le stagioni fredde è sicuramente più indicato per chi fa parte della palette Inverno. Ma l'Autunno Deep può prendere in prestito il Viva Magenta? No, nonostante la palette Autunno Deep sia la regina indiscussa del Rosso, questa tonalità è davvero molto fredda per loro: per poterla portare in maniera valorizzante sarà sicuramente opportuno avere un makeup più curato del solito. Potrebbe invece essere una tonalità interessante per le persone Estate Cool, con uno stile personale vistoso, eccentrico o sensuale!

Il Viva Magenta è un colore che si presta moltissimo ad essere usato nel Beauty di chi usa come palette la Stagione Cromatica Inverno: è infatti perfetto per la manicure, come colore per le unghie ma anche come rossetto in vari finish: opaco, lucido, semi-matte. La mia ricerca di un rossetto Viva Magenta è appena iniziata ma intanto ho voluto fare un mix - cioè una lip-combo - con dei prodotti che erano già presenti nella mia collezione. Ho utilizzato due prodotti della mia selezione WeMakeup: come matita labbra la EVEN 37 Santiaguito Cardinal (adatta a Inverno Deep, Cool, Estate Cool, Soft) e, sopra, su tutte le labbra come la matita il rossetto cremoso IF 22 Vico Fuchsia (adatto ai sottogruppi Bright di Inverno e Primavera). Il colore che ne è risultato è una shade molto simile al nuovo colore Pantone!

Le possibilità di abbinare e indossare il Viva Magenta sono molteplici e - come sempre - molto dipende anche dal nostro stile personale. Sicuramente, se si ha la volontà di fare un abbinamento forte e deciso quello col verde è il primo a cui pensare: le due famiglie - quella dei rossi e quella dei verdi - sono infatti direttamente complementari e si rafforzano a vicenda. 

Un altro abbinamento vincente del Viva Magenta è quello con tonalità analoghe - cioè adiacenti sulla ruota del colore - come gli arancioni e i viola.

Non scordiamoci poi la potenza del monocromatico! Imbattibile.